lunedì 14 dicembre 2015

se son rose fioriranno

ricomincio dall'ultima cosa che ci è capitata.
ieri pomeriggio, dopo un lauto pranzo a casa, impreziosito dalla presenza della nostra amica Giuliana, siamo andati tutti insieme ad assistere alla performance canora del nostro Rocco, che da qualche tempo canta per il coro delle voci bianche ARS.

il concerto di Natale si è tenuto al Petitot di piazzale Risorgimento, quella struttura che sorge in mezzo alla grande rotatoria davanti allo stadio Tardini, per intenderci.
vedere tutti quei bambini in divisa ufficiale è stato bellissimo.
c'era chi sbadigliava, chi seguiva attentamente le mani sapienti del maestro del coro, Gabriella, una donna con grinta da vendere, chi seguiva assiduamente senza staccare gli occhi dallo spartito che teneva in mano, chi sussurrava appena, chi invece cantava allegramente. due bambini, addirittura, hanno avuto un attimo di defaillance, ma per fortuna si sono prontamente ristabiliti.
d'altra parte lì dentro faceva veramente un gran caldo, mettici poi l'emozione e la concentrazione per la voglia di ben figurare ed il gioco è fatto.
il bello della diretta.

è stato un bel momento all'insegna della buona musica, che ci accompagna fin dai primissimi momenti dell'avventura con S..come quando il sabato che è arrivato in famiglia- nel frattempo, ebbene si, abbiamo tagliato il traguardo delle tre settimane insieme -  salutati gli amici del CIAC, siamo rimasti da soli e in quel momento la musica ci ha aiutati tantissimo ed abbiamo cominciato a canticchiare "a modo tuo" la canzone del liga cantata da elisa; non immaginate quanto sia stato emozionante sentire S. intonare "sarà difficile....." con quell'accento così strano.
oppure come quando ascoltiamo tutti insieme "vieni a ballare in Puglia" di caparezza, i bambini in questo periodo ne vanno matti.

o come quando Mimma è venuta a cena a casa nostra ed abbiamo ascoltato tutti insieme le canzoni di un artista che amiamo tantissimo, faber fabrizio de andrè.
quella sera il momento dell'incontro fra Mimma e S è stato in qualche modo solenne.
si sono seduti uno di fronte all'altra in sala ed hanno cominciato a parlare come due amici che si ricongiungevano dopo tanti anni. Mimma infatti più di 20 anni fa è stata in Somalia con una missione umanitaria, ed è stata in quella terra per due anni, un'esperienza che l'ha segnata. scoprire che hanno o avevano conoscenze ed amicizie in comune e vederli ricordare aneddoti che, pur collocati in epoche differenti - Mimma era in Somalia quando S. era appena nato- li accomunano, è stato a dir poco emozionante.
per Mimma deve essere stata una carezza nell'anima, per usare le parole del mio amico Sergio.
poi tutti insieme ci siamo messi a tavola ed abbiamo scoperto che anche a S. piace la polenta.
il mondo è piccolo.

nel mezzo, ci sta la vita di tutti i giorni e stiamo provando con mano la difficoltà del percorso intrapreso. a volte è veramente arduo approcciare S. nei suoi momenti di tristezza o di profonda riflessione, nonostante lui continui a dire che "va molto, molto bene".
come diceva Nicoletta, siamo ancora in una fase interlocutoria  di conoscenza reciproca. di certo, abbiamo scoperto quanto S. sappia essere estremamente timido e riservato o estremamente solare quando si mette a giocare coi bambini senza pensare a nient'altro.

ma le cose lentamente si muovono e noi siamo estremamente convinti della strada intrapresa.
lo siamo perchè venerdì sera,ad un convegno promosso da CIAC, Chiara ha letto una lettera che aveva lasciato Sara, il datore di lavoro che segue S. nel suo tirocinio presso la casa residenza per anziani non autosufficienti "padre Lino". tutti i presenti hanno potuto sentire con le loro orecchie la testimonianza di chi vede S. tutti i giorni nel suo preziosissimo lavoro.
lo siamo, perchè, dopo essere stato intervistato da tv parma, sono stato avvicinato da Gino, che è nel direttivo dell'associazione ambientalista e sociale Bicinsieme-Fiab. "credo che con il mondo del volontariato verso i rifugiati potremmo avere momenti di collaborazione in campo ciclistico" sono state le sue parole. Grazie Gino, se ne riparlerà la prossima primavera,credo.

se son rose, fioriranno.

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